Al sud della grande pianura, c'è una città fondata da un popolo folle discendente dai babilonesi.
Dodici porte la sorvegliano, ma non tutte sono visibili.
Fuori dalla città, a sud, attraversato il fiume Viali, si entra nel territorio dei Massarenti. Sono aborigeni dediti alla coltivazione del supermercato, e amano percorrere lunghe distanze a piedi. I Massarenti ospitano da generazioni gli Orsola, una gilda di guaritori custode di antiche ricette.
Non lontano da là, una volta entrati nel sottobosco di stradine piccole e di alberi ordinati, vivono i Pizzardi.
Delle numerose piccole tribù, della miriade di clan che vivono vicino al fiume Viali, i Pizzardi sono tra le più misteriose e poco conosciute.
La loro natura schiva, il loro olfatto, il costante mutare e girovagare dei suoi membri, rende i Pizzardi diversi da tutte le altre tribù.
Diversamente dai Mascarelli, i Pizzardi si spostano prevalentemente a piedi, nè peraltro venerano i Grandi Arancioni come i Massarenti alti, per i quali anzi le grandi e lente creature che solcano il fiume Viali, risalendo la corrente verso le colline, sono parte dell'esistenza quotidiana e messaggere degli dèi.
Si potrebbe paragonarli ai Bertoloni, cresciuti negli angusti labirinti della città, per l'apparente stato di anarchia all'interno della tribù, all'occhio inesperto di un viandante. In realtà, la tribù dei Pizzardi ha una struttura di tipo semi-nomadico, regolata da regole non formali accettate e comrpese implicitamente da ognuno. La vicinanza dei Pizzardi al mondo animale li rende l'oggetto delle fantasie popolari, e molte sono le attribuzioni inesatte che vengono addossate a questa pacifica tribù.
a veces, lo más sano
es ser esa nota al pie que, solapadamente,
destruye el edificio argumentativo
del libro que la incluye.
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